Valerio Adami
Valerio Adami nasce a Bologna nel 1935. Inizia a dipingere da giovanissimo e viaggia con costanza tra Europa, Asia e America. Il 1951 è un anno fondamentale nella vita e nel suo sviluppo artistico: conosce e frequenta Oscar Kokoschka e inizia a studiare disegno con Achille Funi all’Accademia di Brera a Milano. Agli esordi della sua carriera si ispira all’avanguardia espressionista, in particolare a Francis Bacon, quindi si indirizza verso la pittura astratta e gestuale, per poi focalizzare la sua ricerca sullo sviluppo dei moduli della Pop Art americana. Le sue opere assumono così il carattere di racconti fumettistici fantastici e sarcastici all’interno dei quali inserisce degli oggetti banali della modernità in chiave simbolica. Stilisticamente si contraddistingue per l’utilizzo di una gamma cromatica decisa, con stesure à plat separate l’un l’altra da nette linee nere.
Tra il 1961 e il 1964 lavora tra Londra e Parigi, concludendo con la partecipazione a Documenta 3 di Kassel in cui presenta le sue opere in una sala personale. Nel 1967 a New York realizza una serie di lavori che vengono esposti l’anno successivo alla Biennale di Venezia. Nel 1985 il Centre Pompidou di Parigi gli dedica una mostra antologica. Adami conquista la fama di artista internazionale e riceve numerosi incarichi per la realizzazione di opere in spazi pubblici, tra cui due grandi pannelli per l’atrio della Gare d’Austerlitz a Parigi (1987).
Nel 2005 crea la Fondazione Europea del Disegno a Meina sul Lago Maggiore, in Italia, al fine di preservare il suo patrimonio artistico e di insegnare e diffondere la tecnica culturale del disegno.
Il valore dei suoi lavori ha avuto un aumento negli ultimi anni, portando il prezzo base delle singole opere oltre i 50 mila euro. Ma questi valori sono ancora modesti se riferiti alla dimensione internazionale dell’artista, facendo pensare a un possibile rilancio.