Pino Pinelli

L’artista nasce a Catania nel 1938, nei primi anni ’60 si trasferisce poi a Milano, città particolarmente ricca in quel periodo di fermenti culturali.
In questa fase di ricerca, in cui tenta di creare un nesso fra tradizione e innovazione, la sua attenzione è rivolta alla superficie, al “vibrato”, allo “stato ansioso” della pittura, per cercare una profondità e attraversarla. Nel 1975 alla mostra “Empirica” Pinelli compie il primo strappo dal monocromo e con la presentazione di una piccola opera, dove alla tela ha sostituito la pelle di daino, si allontana dall’idea di quadro e di superficie dipinta, individuando un nuovo campo di indagine.
Il “fare pittura” di Pino Pinelli è parte importante e integrante del contesto storico, artistico e culturale degli anni settanta: Pinelli si dirige oltre i limiti del quadro, gli elementi della sua Pittura si ”disseminano” nello spazio della parete rendendo la parete stessa assoluta protagonista del Fare Pittura.
Da questo punto nodale prende il via la stagione della “Disseminazione”, i frammenti sempre monocromi subiranno nel tempo delle variazioni, passando da forme modulari rigorose (1976) ad altre che sembrano gonfiarsi per una sorta di dilatazione energetica (1984) fino alle “scaglie”, caratterizzate dalla leggerezza come fossero la pelle della pittura (1986) e alle successive che hanno riacquistato una maggiore consistenza corporea.

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