Mostra Giacomelli e Burri al MAXXI un confronto tra i due Maestri del Novecento

Le immagini dei paesaggi di Mario Giacomelli incontrano le opere di Alberto Burri. Al Maxxi fino al 6 febbraio la mostra “Giacomelli Burri. Fotografia e immaginario materico” mette a confronto due Maestri che si conoscevano, si stimavano e avevano, pur nelle loro diverse espressioni, affinità nella ricerca artistica.

Le fotografie di Giacomelli sono realizzate tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’90: i campi arati, la morfologia del territorio marchigiano, il contrasto tra cielo e terra diventano geometrie astratte. Nelle grafiche e nelle opere di Burri, tra cui Cretti del ’71 e Combustioni del ’65, c’è l’energia della materia.

Nella mostra le loro creazioni sono in continuo dialogo e sono evidenti i punti di contatto formali.
E’ il comune sentire che ci interessava, più dell’evidente rispecchiamento di forme, di immagini, e quindi siamo andati alla ricerca dei punti di contatto e la parola chiave secondo noi è paesaggio, inteso in maniera intima, lirica, per niente esotica. Parlare di paesaggio per Burri può sembrare un azzardo, ma non è così perché noi abbiamo inteso il paesaggio, come scrive Georg Simmel, come qualcosa di conchiuso in sé, di organico, e di coerente. Per cui la disposizione degli elementi di natura che l’uomo fa nel paesaggio e che il paesaggio non si dà senza l’uomo, corrisponde in qualche maniera al modo di lavorare dell’uno e dell’altro”.

Giacomelli | Burri | MAXXI

AS_emmegi

Sharing is caring!

Iscriviti alle nostre newsletter

L'Arte parla in tutte le lingue, ha sempre qualcosa da dire. Anche per e-mail.