Giuseppe Uncini
Giuseppe Uncini nasce a Fabriano nel 1929 e muore a Trevi nel 2008. Inizia la sua carriera partendo dallo stile informale corrente per poi orientarsi in direzione più costruttivista. Già tra il 1957 e il 1958 compie la svolta fondamentale del suo percorso: con i Cementarmati comincia, tra i primi, ad usare il cemento come prodotto artistico, in lavori in cui il ferro e la rete metallica contrastano con le superfici porose e ruvide del calcestruzzo. Il superamento delle correnti informali prende definitivamente corpo con la formazione del Gruppo Uno, nel 1963, insieme a Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Santoro. Il gruppo, sostenuto da Giulio Carlo Argan, intende individuare gli elementi fondanti della creazione artistica e definire una funzione diversa dell’artista nella società.
Nel corso degli anni Uncini sperimenta materiali differenti quali mattoni, ferro e legno. Negli anni Sessanta inizia le serie denominata Ferrocementi, in cui il cemento finemente levigato diventa sfondo del quadro e lascia spazio al ferro, vero protagonista dell’opera, e Strutturaespazio, opere esposte alla Biennale di Venezia del 1966.
La sua prima personale si svolge all’Attico di Roma nel 1961 e nel decennio tra il 1955 e il 1965 partecipa alla Quadriennale di Roma, alla Biennale Internazionale di Tokyo, espone alla Galleria Il Cavallino e a diverse edizioni della Biennale di Venezia. Negli anni Novanta e Duemila prende parte ad esposizioni in tutto il mondo.
Nel 1995 riceve il Premio Presidente della Repubblica per la scultura, mentre tre anni più tardi gli viene assegnato il premio Feltrinelli sempre per la scultura.
Giuseppe Uncini rientra nella lista degli artisti italiani che hanno avuto un’attenzione da parte del mercato internazionale negli ultimi anni. I risultati di vendita delle sue opere hanno raggiunto stime inaspettate, come nel caso di un opera della serie Cementarmato realizzata in ferro e cemento del 1961 venduta per 295.800 euro, più del doppio rispetto alla stima di partenza.