Giulio Turcato

Se si guarda alle partecipazioni a movimenti e rassegne internazionali la storia di Giulio Turcato è una delle più ricche e importanti. Nato a Mantova nel 1912 e morto a Roma nel 1995, Turcato nell’immediato dopoguerra aderisce al Fronte Nuovo delle Arti. Dal 1947 al 1951 è tra i partecipanti al gruppo Forma 1 (insieme, tra gli altri, a  Carla Accardi e Piero Dorazio). Dal 1952 al 1954 è membro del Gruppo degli Otto (con Afro, Moreni, Morlotti, Vedova). È invitato alla Biennale di Venezia per la prima volta nel 1942, poi nel 1954, 1956, 1958 (Sala personale e vincitore del Premio Nazionale), 1966 (Sala personale), 1968, 1972 (Sala personale), 1982, 1986, 1988, 1993 e ancora un’ultima volta nel 1995, guadagnandosi così la palma dell’artista più presente nella rassegna veneziana. L’adesione all’informale o all’astrazione non gli ha mai fatto veramente abbandonare l’interesse per i significati, per la rappresentazione, sebbene ridotta all’essenziale. Una serie di triangoli rossi appuntiti sta a simboleggiare le bandiere di un comizio comunista; dei piccoli crateri creati su un pezzo di gommapiuma rimandano alla superficie lunare; delle pasticche incollate sulla tela sono tranquillanti. 

La produzione abbondante non sempre ha premiato questo artista sul mercato. A fronte di una distribuzione larga delle sue opere e della presenza nei principali musei, i valori di Giulio Turcato sono stati finora abbastanza oscillanti. Ma sembra che sia giunto il momento di un rilancio, poiché alcune gallerie importanti hanno cominciato a raccogliere i suoi lavori. È un’artista con una grande storia e una sicura qualità che non potrà non essere rivalutato. 

Superficie lunare…

Sharing is caring!

Iscriviti alle nostre newsletter

L'Arte parla in tutte le lingue, ha sempre qualcosa da dire. Anche per e-mail.