Stefano Arienti con il progetto “Altana” in mostra dal 17 settembre nella Repubblica di San Marino

In occasione delle Giornate europee del patrimonio, dedicate al patrimonio sostenibile, inaugurerà nella Repubblica di San Marino, la mostra ‘Altana’ di Stefano Arienti.

Il progetto, nato da Claudio Poleschi Arte Contemporanea (che da qualche anno ha spostato la sede da Lucca a San Marino), trova l’ospitalità e la collaborazione della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, degli Istituti Culturali – Musei di Stato – Galleria Nazionale di San Marino.

Tre interventi site specific, fino al 31 gennaio, sulle pendici del Titano, realizzati in importanti sedi pubbliche museali istituzionali per l’arte contemporanea – la Galleria Nazionale, le Cisterne di Palazzo Pubblico e la Ex Galleria Ferroviaria Il Montale – sono la premessa dell’esposizione alla Claudio Poleschi Arte Contemporanea, situata sul confine del piccolo Stato.

Stefano Arienti è uno dei maggiori artisti contemporanei che ha caratterizzato la scena italiana degli anni ’90, ed è già parte del percorso e della storia di San Marino nella cui Galleria Nazionale, nel 1995, ha esposto nella mostra ‘Le Mille e una Volta’.
Alla Galleria Nazionale, che presenta opere della collezione permanente – da Vedova, Cagli, Birolli e Guttuso a Enzo Mari e Luigi Ontani – Arienti interviene sulle grandi finestre con una serie di disegni disposti come tende, visibili in controluce; intitolati ‘Viste’, sono vedute di paesaggi osservati dal Titano.
Nelle antiche Cisterne del Palazzo Pubblico, che fino agli anni ’60 hanno rappresentato la principale fonte di approvvigionamento d’acqua della Repubblica, l’artista gioca sugli effetti di luccicanza del vetro costruendo una sagoma d’Europa attraverso l’accostamento di contenitori di forme e riflessi diversi.
Nell’Ex Galleria Ferroviaria Il Montale, celebre per avere ospitato, durante la Seconda guerra mondiale, migliaia di rifugiati del comprensorio per salvarsi dai bombardamenti sotto l’ombrello di neutralità del Governo del Titano, Arienti erige ‘Castello’, una struttura di pietre e libri, resi coesi da miele e strutto.
Infine, alla Claudio Poleschi Arte Contemporanea, espone esempi di gran parte del suo percorso artistico, con diverse tipologie di lavori, dalle più recenti, come le immagini stampate su microciniglia o i paesaggi riprodotti su carta poi accartocciata per dare una materia tridimensionale, dalle immagini perforate mostrate solo dal retro a quelle, di recentissima invenzione, con grumi di gocce che filtrano scorci fotografici, fino ai più antichi, come le locandine storiche di celebri dipinti ritoccati con plastilina che sono diventati una sorta di cifra stilistica dell’artista. Arienti non limita la sua presenza nelle sale espositive, ma negli uffici e nei magazzini, invadendo con le sue opere gli spazi dove sono custodite le opere della collezione, da Licini a Schnabel, da Uncini a Paladino, con cui entra in dialogo.

Il progetto raccoglie quindi una serie di interventi in cui l’artista rivisita tecniche e metodi sviluppati nel corso della sua carriera e rilancia il suo interesse per l’intervento negli spazi pubblici, rinnovando la tradizione italiana che da sempre vede nascere l’arte nelle chiese. e nei palazzi piuttosto che nei musei. Ad Arienti piace pensare a San Marino come alla “terrazza sul tetto d’Europa” (da cui il titolo della mostra), dalla cui altezza si allarga lo sguardo sul mondo che cambia, collocando gli eventi della cronaca nella dimensione della storia umana.

Altana di Stefano Arienti non è un progetto isolato, ma il primo appuntamento di una serie di iniziative intitolate Smart. La sensibilità artistica fin dagli anni Novanta viene da Claudio Poleschi Arte Contemporanea che nel tempo mirerà ad esporre alcuni degli artisti più significativi di quella generazione ea farli dialogare con il territorio e le sue istituzioni. Inteligente. La sensibilità artistica fin dagli anni Novanta si avvale di un comitato scientifico composto da Fabio Cavallucci, Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese.
Immagine di apertura: Stefano Arienti, Fishing in Spring (da Van Gogh)
Fonte web/ANSA/Europe-Cities)


Nelle foto: Claudio Poleschi e Stefano Arienti

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