Nicola De Maria

Nato a Foglianise, nel Sannio, nel 1954, Nicola De Maria è tra i cinque protagonisti del gruppo della Transavanguardia lanciato da Achille Bonito Oliva nel 1978, tra i quali è tuttavia l’unico artista astratto o, come si diceva allora, aniconico, rispetto agli iconici Chia, Clemente, Cucchi e Paladino. La sua pittura è costituita perlopiù da forme elementari: cerchi, stelle, geometrie semplici, che rinviano a elementi naturali come fiori, lune, soli, teste, astri. C’è la poesia alla base delle sue creazioni pittoriche: i titoli suonano spesso come brevi versi che riecheggiano sempre le stesse parole: fiori, angeli, vento, amore, sentimenti. Sembra quasi di tornare ai versi di Umberto Saba: “la rima cuore amore / la più antica difficile del mondo”. I suoi dipinti sono quasi delle partiture poetiche, dove gli elementi dipinti di varie tinte, perlopiù colori fondamentali, vengono spostati sulla tela creando armonie sempre diverse. 

Se all’inizio il suo lavoro sembrò meno forte di quello dei suoi colleghi, i quali erano forse più integrati nel trend neoespressionista del momento, lentamente la sua qualità si è via via sempre più affermata tra critici e curatori, ottenendo sempre maggiori conferme anche dal mercato. 

I suoi lavori non raggiungono ancora in asta il valore di 200.000 dollari, ma tutto lascia presumere che ci sia ampio spazio per progressivi significativi incrementi.

5 fiori…

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