L’inizio in povertà di Christo

Prima che Christo Vladimirov Javacheff diventasse il Christo che tutti conosciamo, dovette passare attraverso periodi di grande povertà e difficoltà. Il collaboratore del duo artistico, Tim O ‘ Connor, ha raccontato lo stile di vita di allora.

Christo era solito impacchettare cose nel suo studio dal tetto rotto, circondato da secchi sul pavimento per raccogliere l’acqua. Ogni tanto lui e la moglie Jeanne-Claude andavano sul lastrico. “Abbiamo un prestito di 500.000 dollari da restituire alla City Bank entro il 5 dicembre o perderemo la casa, il deposito e l’assicurazione sulla vita”, capitava che dicessero.
Ci sono stati tempi in cui non avevano più un centesimo. Racconta O’Connor: “La signora Prècilda, la madre di lei, era peggio di uno strozzino, le aveva prestato 110.000 dollari ma con interessi del 14,8%”.
Ma pian piano, intervento dopo intervento, man mano che la loro fama cresceva, anche il loro sistema finanziario diventava sempre più sostenibile. Christo è celebre anche per il fatto di essersi quasi sempre autofinanziato, attraverso la vendita di disegni, collage e progetti degli interventi, con il cui ricavato produceva poi le grandi operazioni artistiche di Land Art divenute famose nel mondo.

Così Christo ha saputo mantenere salda la propria libertà, non dimenticando mai da dove e in che modo tutto è cominciato.

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