Le Top 9 opere vendute questa estate
di Elena Rossi
Per quanto l’estate 2020 sia stata diversa da tutte le precedenti, e gallerie e case d’asta si siano risemantizzate per una fruizione digitale che mantenesse tutte le caratteristiche di quelle “di persona”, gli amanti dell’arte non hanno per nulla assopito il loro istinto a comprare e vendere arte, anzi. Dopo un mese di ritardo, il triumvirato di grandi case ha gestito una stagione d’aste piuttosto produttiva, anche se le vendite sono diminuite significativamente rispetto a un anno fa. All’interno di questo modesto successo, abbiamo visto alcuni artisti battere nuovi record durante le vendite giornaliere e le aste di specialità. Quindi, diamo uno sguardo ai lotti caldi che si sono distinti in mezzo a un mare di opere offerte durante questa stagione d’asta più insolita che mai.
Primo indiscusso, entrato nella storia, è stato acquistato all’asta per 84,6 milioni di dollari (72.000.000 euro) il trittico realizzato nel 1981 da Francis Bacon ispirato all’Orestea. L’opera è stata venduta da Sotheby’s, durante la Contemporary Art Evening Auction, maratona online dalla durata di 5 ore, iniziata quando a Hong Kong erano le 7,00 di mattina e terminata a New York a mezzanotte. Il trittico è stato conteso telefonicamente da due “competitors” che nell’arco di dieci minuti si sono battuti a suon di rialzi da 400 e 900 mila dollari; alla fine ad avere la meglio è stato il collezionista che puntava da New York, contro un rivale online collegato dalla Cina. Si tratta senza dubbio dell’opera battuta al maggior prezzo di questa estate 2020.
Il prezzo più alto nella vendita all’asta dell’importantissima ONE: A Global Sale of the 20th Century di Christie’s è stato ottenuto da Nude with Joyous Piantino (1994), un capolavoro di fine carriera di Roy Lichtenstein, che ha finalizzato $ 46.242.500 (39.000.000 euro) di vendita. “L’esempio più importante dell’ultima grande serie di nudi di Lichtenstein mai apparsa all’asta” lo ha definito Ana Maria Celis, responsabile delle vendite serali, del dopoguerra e dell’arte contemporanea da Christie’s. Dipinta nel tipico stile a punti “Ben-Day” di Lichtenstein, la storica tela presenta una bionda bellezza americana sola nella sua camera da letto, che indossa nient’altro che una fascia blu e un rossetto rosso.
Lo scorso 28 luglio, in occasione della attesa asta Rembrandt to Richter svoltasi a Londra il 28 luglio, è stata proprio l’opera di Joan Mirò quella battuta all’asta al prezzo più alto. Allontanandosi dallo stile naturalistico precedente al 1925, Mirò ha inventato, con quest’opera, un nuovo linguaggio segnico, che è quello che si sarebbe dimostrato poi influente sia per i suoi contemporanei che per le successive generazioni di artisti. Antesignano dell’astratto non geometrico, con Peinture – Femme au chapeau rouge, che appartiene al celebre ciclo di “dipinti da sogno”, ad oggi considerati il miglior risultato dell’artista, Mirò si aggiudica un meritato terzo posto tra le Top Hit dell’estate dell’arte. Peinture – Femme au Chapeau Rouge (1927) è stata infatti venduta al miglior offerente per ben GBP 22.302.140 (25.000.000 euro).
Nella top dell’estate, battuta per “solo” un milione dalla precedente, esplosiva ed elegante, grezza e raffinata, non manca PH-144 (1947-Y-NO.1) di Clyfford Still, venduta da Sotheby’s in occasione della Contemporary Art Evening Auction per 28.739.000 USD (24.000.000 euro). Capolavoro mozzafiato, 1947-Y-No. 1 rappresenta una testimonianza inconfutabile dell’innovazione radicale e della profonda energia dell’opera pittorica visionaria di Clyfford Still, mentre la datazione precoce lo pone tra i primissimi esempi di espressionismo astratto.
Quinto posto per White BrushstrokeI (1965). Tra i più iconici del gruppo di quindici dipinti Brushstroke, considerati capolavori cardine dello stile di Roy Lichtenstein, White Brushstroke è apparso in mostre al Guggenheim, al Museum of Contemporary Art di Los Angeles e in altre istituzioni. Le opere della serie si trovano nelle collezioni permanenti del Whitney Museum e dell’Art Institute di Chicago, contribuendo a rendere questo dipinto un pezzo importante, così da aggiudicarsi il terzo posto nella citata Contemporary Art Evening Auction di Sotheby’s il 29 giugno. L’opera, è stata battuta per USD 25.417.000 (22.000.000 euro) totalizzando, insieme all’opera sopracitata, una vendita del medesimo artista che supera i 60.000.000 euro.
A netta distanza dai precedenti, ma non per questo da non menzionare, l’opera Nature Morte di Ferdinand Léger, stimata GBP 12.000.000, è stata venduta a GBP 12.157.500 (13.000.000 euro) durante l’asta Rembrandt to Richter, l’asta di Sotheby’s che attraversava i secoli, dagli Old Masters ai nostri giorni. Dipinta nel 1914, e parte di una collezione privata sull’avanguardia europea, Nature Morte, composta da forme audaci, sovrapposte e colorate con forti toni di rosso, blu, giallo e verde, era la risposta definitiva di Léger alla richiesta di una nuova arte per l’era moderna.
Parte della medesima asta, che in definitiva pare aver raccolto cifre importanti, toccando complessivamente i GBP 150.000.000 (166.000.000 euro), non è da meno la vendita a GBP 10.449.000 (12.000.000 euro) dell’opera, olio su tela, Wolken di Gerhard Richter, tipica dello stile fotografico sfumato dell’artista tedesco.
Ma Gerard Richter non è stato da meno nemmeno con l’altro dei filoni principali del suo lavoro, quello astratto. Nella serata di Christie’s, ONE: A Global Sale of the 20th Century, il lotto più alto venduto ad Hong Kong è stato proprio il suo Frost (1989), battuto per HKD 79.255.000 (9.000.000 euro). Frost è un ricco spettacolo visivo realizzato attraverso il processo unico con cui Richter produce i suoi Abstraktes Bild, con strati di pigmento che poi raschia via, risultando in una superficie fratturata composta dallo specchio coloristico dei vari strati sovrapposti. Negli ultimi tre mesi, anche Richter pare aver fatto girare più di 21.000.000 euro.
Altro lotto tutt’altro che indifferente è stato Pourlèche Liston di Jean Dubuffet (1963), che, apparendo per la prima volta sul mercato, ha fruttato 6.528.500 euro durante l’asta ONE: A Global Sale of the 20th Century nella sede di Parigi. L’opera dell’artista francese, fondatore del movimento artistico della Art Brut, conservata nella collezione del poeta francese Jacques Berne, collega intellettuale e amico di vecchia data dell’artista, rappresenta la fusione caleidoscopica di due mondi: la trasformazione della celebre serie Paris Circus di Dubuffet nel ciclo più tipico della sua carriera: Hourloupe. Pur essendosi aggiudicato l’ultimo posto nella nostra classifica, è indiscutibile che Pourlèche Liston abbia avuto un debutto in società con i fiocchi.
Così si conclude la carrellata delle opere vendute al maggior prezzo degli ultimi tre mesi. Bacon, Richter e Lichtenstein sono solo alcuni dei mostri sacri celebrati quest’estate. Una classifica che rende più evidente che mai che il mercato dell’arte non va in vacanza e che, al contrario, anche in situazioni di difficoltà economica e sociale, rimane attivo e sorprendente, con cifre in continuo aumento e collezionisti accaniti. Sotheby’s e Christie’s sanno bene che per continuare a far funzionare il sistema occorrono top hit che lo trainino e stanno reinventando i modelli di asta per far sì che anche online, o con spostamenti limitati, si possano raggiungere grandi cifre. Phillips segue da buon terzo, non riuscendo a entrare nella classifica. La sua opera battuta al prezzo più alto, 22.6.63, realizzata nel 1963 da Zao Wou–Ki, venduta all’asta dell’8 agosto ad Hong Kong, anche se non si colloca al decimo posto, con i suoi HK $ 54.310.000 (5.896.000 euro), segue a una distanza non eccessiva.