Georges Mathieu

“La rinascita di Georges Mathieu è cominciata” titolava il quotidiano “Le Figaro” il 24 settembre 2018. Georges Mathieu (1921-2012), artista cruciale degli anni Quaranta e Cinquanta, ideatore dell’”astrazione lirica” e uno dei protagonisti dell’informale internazionale – addirittura anticipando Pollock con alcuni lavori degli anni Quaranta – è sul punto di ottenere la posizione che gli spetta tra i grandi maestri. A confermarlo c’è il fatto che la Galleria Perrotin, insieme a Namhad Contemporary, ha acquisito la sua eredità e, come è già accaduto con Hans Hartung, punteranno a un rilancio internazionale. Dopo anni in cui la sua opera non è stata propriamente sulla cresta dell’onda, questo artista francese autore di una pittura informale veloce e precisa sta ritrovando il riconoscimento dovuto.

Quella di Mathieu è una pittura fatta perlopiù di ghirigori rapidi come se l’artista fosse uno spadaccino che colpisce con precisione, o tracciasse haiku giapponesi fatti da pochissimi ideogrammi. Alle linee più spesse e sfumate si associano spesso linee sottili generalmente prodotte spremendo direttamente il tubetto. Gli scatti nervosi e le stilettate creano esplosioni, scintille elettriche, come se il magma pittorico fosse dotato di una sua intrinseca energia.

I capolavori storici di Mathieu hanno raggiunto valori importanti, anche superiori al milione e mezzo di euro per le opere degli anni Cinquanta. Ma l’attenzione internazionale si sta ormai portando su tutta la sua produzione.

L’angoisse exauce…

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