Una speranza per il futuro delle piccole e medie gallerie

Come si prospetta il futuro per le gallerie medie e piccole della Grande Mela? Ne ha parlato qualche giorno fa Magda Sawon, fondatrice della galleria Postmasters (http://www.postmastersart.com) insieme al marito Tamás Banovich, in una articolo su Artnet (https://news.artnet.com/opinion/magda-sawon-postmasters-op-ed-1845471) che ha destato larga attenzione. Del resto la Sawon si può considerare un’esperta di navigazione in acque difficili, avendo attraversato diverse crisi, da quella dei prestiti di fine anni Ottanta all’11settembre, dalla recessione dopo il 2008 fino a questa attuale, che è la più dura. E nel corso degli anni, a causa della gentrification, la galleria si è spostata attraverso tutti i quartieri di Manhattan, dall’East Village a Soho, da Chelsea fino all’attuale sede di Tribeca (ma con una succursale anche a Roma).

“Ci sarà una rivoluzione. Le fiere moriranno per un tempo molto lungo, forse per sempre. La cultura delle gallerie verrà ridefinita. La sopravvivenza sarà basata sulla capacità di innovazione, l’adattabilità, la flessibilità, e la… piccola dimensione”, dice la Sawon, che cita l’esempio delle imbarcazioni: sono le piccole barche, adattabili alle onde, ad essere più capaci di sopravvivere in una situazione di mare mosso. Poiché i grandi eventi e gli ammassamenti saranno a lungo impossibili, chi vorrà ritrovare un contatto con l’arte dovrà tornare a visitare le piccole gallerie. Senza per questo tralasciare l’importanza dell’online, di cui la Postmasters è stata una precorritrice sostenendo in tempi non sospetti diversi degli esponenti della Net Art. 

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