Nuove restrizioni: in un’Italia distrutta pagano ancora le attività culturali

Nella giornata di ieri, in una conferenza stampa piatta e senza colpi di scena, il Premier Conte si è fatto portavoce dell’ennesima coltellata all’economia italiana. Da oggi dunque cinema, teatri e palestre resteranno chiusi. Per ora sono stati “graziati” bar e ristoranti, che possono tenere aperto “addirittura” fino alle 18, ma con possibilità di asporto! Salvi i Musei e le attività fieristiche nazionali e internazionali.

Tutti gli sforzi fatti per mantenere distanziamenti, adeguare standard di sicurezza con prenotazioni e ingressi contingentati e controlli vari ed eventuali fanno sì che un teatro o un cinema sia più pericoloso di un vagone della metropolitana. Come affermato dal Professor Alberto Zangrillo: “Ha vinto chi voleva terrorizzare”.

Uscita subito ieri una prima petizione, sul sito www.culturaitaliae.it inviata all’Attenzione del Ministro Dario Franceschini
Per il resto, per parlare di numeri, se facciamo la percentuale dei deceduti “per” covid o/e “con” covid con gli abitanti d’Italia il risultato è a dir poco stupefacente, ma ci ribattono che “Non ci sono posti letto e non c’è personale sanitario”. E noi rispondiamo: “E questo Signor Governo che cosa ha fatto da marzo 2020 a oggi, visto che la seconda ondata era già stata ben programmata nello scenario d’autunno?”. (Fonte Exibart 25.10.2020)

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