La nascita del Blu Klein 

Nella metà degli anni 50, un giovane artista francese di nome Yves Klein, conquistò il mondo dell’arte internazionale.
 
“Quando ero ragazzo, feci un sogno ad occhi aperti in cui firmavo il confine della volta celeste. Quel giorno iniziai ad odiare gli uccelli che volavano nel cielo perché cercavano di bucare la mia opera più importante e più bella. L’evento segnò l’inizio della mia carriera come pittore”. 

Da quel momento in poi, Klein, nella sua breve vita, inseguì quel blu ideale che tanto l’aveva attratto
Nel 1955 entrò a contatto con un prodotto chimico chiamato “Rhodopas”, una resina sintetica impiegata come fissante. Klein intuì che tale resina se diluita, poteva essere utilizzata per legare i pigmenti sulla tela, creando un colore opaco, privo di riflesso. 
L’anno seguente, grazie all’aiuto di un chimico parigino, E. Adam, trovò il colore che in seguito venne definito il “Blu Klein”, un blu oltremare intenso che egli definì “l’espressione più perfetta del Blu. Il Blu è l’invisibile che diventa visibile”. 

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