La mostra “Le stanze delle predizioni” di Vincenzo Agnetti presentata in anteprima al miart

L’Archivio Vincenzo Agnetti ha presentato in anteprima dal 29 marzo al 3 aprile, in occasione della 26° edizione della fiera internazionale di arte moderna e contemporanea a Milano, la mostra Le stanze delle predizioni.
Il titolo di questo nuovo allestimento è una citazione di Agnetti relativa alla sua mostra del 1977 al Museo Castello di Portofino, che era costituita da cinque stanze ciascuna delle quali era dominata da una o più opere che ne determinavano il senso.

Nella Stanza delle predizioni erano esposti i Mutamenti cioè un I KING e un’opera della serie Le stagioni si ripetono, lavori quindi che riguardavano il futuro visto da una specifica angolazione quella dei mutamenti, della loro ciclicità e del desiderio di predirli.
Molte delle opere di Agnetti ruotano attorno al tempo e alla previsione del futuro: si può senz’altro dire che l’artista, nel corso del suo percorso artistico, ha aperto molte stanze delle predizioni. Negli spazi dell’Archivio sono oggi allestite alcune di queste opere per rendere evidente un aspetto laterale, ma non marginale del suo lavoro. Così oltre a opere della serie Mutamenti (I King e Le stagioni si ripetono) sono esposte Profezia, il Ritratto di tutti, l’Apocalisse e un assioma che rimanda al senso dell’intuizione come primo motore di qualunque predizione.

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La storia che ci viene incontro diventa un particolare, 1974


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