In tempo di crisi, anche l’arte va in vacanza 

Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna. Nella fattispecie, se i facoltosi clienti non frequentano più di persona le gallerie d’arte di New York chiuse per il coronavirus, sono le gallerie a trasferirsi dove si sono spostati i ricchi clienti. Da marzo, quando New York è entrata in quarantena, il numero di miliardari e collezionisti che si sono spostati nelle loro ville si è moltiplicato esponenzialmente, mentre la prospettiva di una seconda ondata rende la possibilità di un rientro in massa in città a fine estate sempre più remota. PaceSkarstedt, Max Levai di Marlborough, Van de Weghe Fine Art e la casa d’aste Sotheby’s stanno, quindi, aprendo spazi pop-up negli Hamptons.
Pace, la cui nuova maxisede a Chelsea è chiusa da marzo, ha aperto uno spazio espositivo a East Hampton con l’idea di mantenerlo accessibile fino al 12 ottobre. Anche Sotheby’s ripartirà da East Hampton con una galleria in cui acquistare immediatamente opere d’arte e beni di lusso. Skarstedt, che da marzo ha chiuso le gallerie di New York e Londra, ha riaperto con opere incluse anche nello stand virtuale di Art Basel tra cui dipinti di KAWS e de Kooning e prezzi da 300 mila dollari a 8,5 milioni. 

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