In Italia gli educatori museali esigono il riconoscimento giuridico e normativo  

La situazione degli educatori, nel mondo dell’arte, è una delle più fragili dal punto di vista giuridico. Pur svolgendo un lavoro fondamentale per la divulgazione dell’arte e delle attività delle istituzioni, essi sono perlopiù freelance, precari, intermittenti, senza alcuna garanzia riguardo al loro lavoro. All’inizio della pandemia, con le prime chiusure dei musei, produsse enorme sconcerto la notizia che il MoMA di New York aveva licenziato in tronco tutto il dipartimento curatoriale. Anche se non sono mancate le proteste, non pare che molto sia stato fatto in questi mesi per andare incontro alle richieste di questo comparto. 

Ora sono gli educatori museali del gruppo italiano Professione: educatore museale a sottoscrivere un documento per chiedere il riconoscimento giuridico della propria professione. 

La richiesta ha il fine di inquadrare la loro attività, elencando responsabilità, ambiti e compiti di questo mestiere. L’intento è quello di creare un’associazione di categoria con requisiti rigidi e necessari per l’accesso. A fronte di una migliore definizione di competenze e funzioni, si mira a ottenere più sicurezza e salvaguardie economiche per chi svolge questo fondamentale lavoro.  

Sharing is caring!

Iscriviti alle nostre newsletter

L'Arte parla in tutte le lingue, ha sempre qualcosa da dire. Anche per e-mail.