Com’è andato il primo semestre per le mega case d’asta?

Il primo semestre del 2020 ha visto diversi appuntamenti ed eventi artistici rimandati o trasferiti nella sfera digitale, e a qualche mese di distanza la domanda nasce spontanea: com’è andato questo periodo travagliato sul fronte economico per le più importanti case d’asta?
Secondo il rapporto “Auction Review — 1st Half 2020” di ArtTactic le vendite totali di Christie’s, Sotheby’s e Phillips effettuate fino al 10 luglio 2020 sono diminuite da $ 5,7 miliardi a $ 2,9 miliardi in un anno, nonostante le vendite online siano aumentate di quasi il 50%.

La leader del mercato dell’arte, Christie’s, nonostante la riduzione del numero di aste, ha chiuso il semestreconunrisultato nelle aste di arte contemporanea, post-war e moderna di $ 683.612.690, escluso ONE, che da solo ha portato a casa $ 420.941.042.

L’altra grande casa d’asta internazionale, Sotheby’s, ha chiuso il semestre con un totale di $ 747.600.433. Sull’online, con gli appuntamenti “Erotic” e “Now!” ha guadagnato il 20% in più rispetto al 2019, e a maggio ha superato i $ 10 milioni d’incasso.

Con netto distacco dalle due case di punta segue Phillips, in lieve rialzo rispetto al 2019, con un totale di $.193.399.339.

Si può dire che questo primo semestre, spinto a reinventarsi e a scommettere sul mondo digitale, anche se in termini generali ha sopportato drastiche riduzioni, conferma la solidità del mercato dell’arte mantenendo alti qualità ed entusiasmo. 

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