“Burri. La poesia della materia” l’eccellente selezione di opere in mostra alla Fondazione Ferrero di Alba

Scriveva Ungaretti: «Amo Burri, perché non è solo il pittore maggiore d’oggi, ma è anche la principale causa d’invidia per me: è d’oggi il primo poeta».

Ferite, combustioni, cicatrici, ossidazioni. C’è tutto questo nelle sale di Burri. La poesia della materia, la nuova mostra inaugurata alla Fondazione Ferrero, ad Alba, per ripercorrere in un labirinto ordinato la ricerca dell’artista dei cretti.
Dai sacchi alle plastiche, passando attraverso i legni, le muffe, i cellotex e i catrami: a guidare le evoluzioni di Burri è la tensione costante all’equilibrio, la trasformazione da chaos a kosmos, una sfida che si gioca, dall’inizio alla fine, nell’arena dei materiali compositivi.

La mistica di Burri non è nel pigmento ma nella materia, generatrice di processi creativi in continua evoluzione.
Grazie all’eccellente selezione delle opere 45 in mostra, l’opera del maestro è osservabile nella sua sperimentazione incessante, anticipatrice di molte delle questioni che hanno interessato le correnti artistiche degli anni sessanta del novecento, come il Nouveau Réalisme, l’Arte povera, l’Arte neuminimale o il Fluxus.

Su volontà della presidente della Fondazione Ferrero, Maria Franca Ferrero, la mostra è fruibile gratuitamente, nella filosofia del “Lavorare, creare, donare” della stessa fondazione. 

Burri. La poesia della materia”
dal 9 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022
Fondazione Ferrero – Ingresso gratuito

Immagine di apertura: Alberto Burri, Rosso Plastica, 1962

Catrame, 1949 Combustione C7,1959

La mostra Texas, 1945

Alberto Burri su Art Share
Senza titolo, 1968
Acetato su cartoncino
cm. 25 x 18

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